Capelli rovinati: le principali cause
L’eccessiva esposizione ai raggi solari, ad esempio, è la causa più frequente di deterioramento del fusto, o stelo, del capello: può portare alla perdita dello stesso e/o al deterioramento dei pigmenti in esso contenuti. Infatti, l’azione dei raggi UVB e delle radiazioni UVA sono responsabili sia della perdita di proteine dei capelli (come la cheratina, sensibile agli effetti esterni), sia dei cambiamenti di colore.
Invece, gli effetti del caldo, nonostante non provochino danni alla corteccia, possono ripercuotersi sulla parte più esterna del capello, cioè la cuticola. In caso di esposizione a temperature superiori a 95°, come frequentemente accade con l’utilizzo della piastra o del phon, le reazioni possono comprendere crepe, buchi e bordi nebulosi. L’esposizione al caldo, inoltre, può condurre alla caduta dei capelli nel caso il cuoio capelluto sia già indebolito da infezioni.
Alcuni danneggiamenti possono verificarsi anche in seguito a lavaggi frequenti (con conseguenti asciugature). Questa abitudine, nei casi più estremi, potrebbe addirittura provocare danni alla ultrastruttura dei capelli e al loro colore. Lavare i capelli meno frequentemente (o con prodotti appositamente studiati per i lavaggi quotidiani) può aiutare a mantenere il cuoio capelluto in salute oltre a prevenire il prurito, la perdita dello strato superiore della pelle e a mantenere i capelli morbidi e lucenti.
La salsedine, infine, se presente in quantità elevate sui capelli, può alterare la struttura anatomica delle radici, oltre a causare il distaccamento e la diminuzione delle cellule. Inoltre, la salsedine tende a irruvidire la cuticola, rendendo la chioma più secca, spenta, indebolita e maggiormente soggetta alla rottura dei singoli capelli (venendo essi privati di forza ed elasticità)