Alzi la mano chi, almeno una volta, ha trattenuto una lacrimuccia di fronte a un “no” detto a una bella pizza napoletana, a un gelato con gli amici, a una gita con degustazione al caseificio in montagna.
Tutta colpa dell’intolleranza al lattosio. Ma di cosa si tratta esattamente? E davvero non c’è nulla da fare per poter gustare tutti quei cibi buonissimi che contengono lattosio? L’intolleranza è data dall’incapacità dell’organismo di digerire completamente il lattosio presente nel latte e nei suoi derivati, a causa di una carenza o assenza dell’enzima lattasi. Il grado di intolleranza è proporzionata alla quantità di lattosio ingerito e al tipo di intolleranza.
L’intolleranza al lattosio può essere genetica primaria, transitoria o congenita e presenta sintomi diversi. Quelli intestinali provocano nausea, gonfiore, meteorismo e flatulenza, alternanza tra diarrea e stitichezza, coliche, crampi e dolori addominali. Quelli sistemici possono avere come conseguenza mal di testa, spossatezza ed eruzioni cutanee.